Everesting – “me lo ha detto il Sergio”
Ciao amici,
Eccomi a scrivere le righe di chiusura relative al nostro everesting di Vertova di domenica scorsa,
come mio solito arrivo in straritardo, ma a parziale mia discolpa nei giorni scorsi ho dovuto coccolare ed ascoltare le macchine in ditta, che volendo usare un eufemismo sono “leggermente obsolete”, ma se sono logoro io perché non dovrebbero esserlo loro visto che abbiamo più o meno la stessa età?
Mi ero ripromesso questa volta di fare una sfilza di ringraziamenti cercando di non dimenticarmi proprio nessuno, ma la smorfia di stupore e il sorriso ironico del Beppe, che con la moglie ci hanno aperto la loro casa per darci la possibilità di avere una base vita per tutto il tempo della sfida, quando l’ho ringraziato e gli ho stupidamente chiesto cosa gli dovevamo, mi ha aperto un mondo.
La gente come noi che fa queste cose assolutamente inutili e all’apparenza senza un gran senso, si riconosce e si aiuta, diventa partecipe solo per il piacere di farlo e stare in comunità, per condividere e sentirsi vicini al Mario ai nostri progetti Nepalesi agli spiriti della Montagna, e non hanno bisogno di ringraziamenti e gratifiche.
Una spiegazione però la devo a tutti voi che ci seguite, il titolo di questo everesting è “me lo ha detto il Sergio”, tanti si chiederanno “e questo Sergio chi è?”
Presto detto il Sergio è stato per il papà di Mario quello che io sono stato per il Mario, il complice ideale, era quello che guidava la moto per andare a sciare allo Stelvio in 3 con tanto di materiali necessari, lo stesso che guidava il Galletto per andare in cima al bianco nel fine settimana per tornare in tempo per andare a spellare fili il lunedì mattina, l’alpino che tornando in licenza a Bergamo e non trovando più corriere per Vertova decide di farsi una passeggiata di più di 20km rinunciando a un passaggio, perché è una bella giornata e si voleva fare una passeggiata.
Come posso io deludere un sognatore di questo spessore che a novant’anni suonati quando mi viene a trovare e ad incitare a Valbondione per il nostro primo Everesting pedestre e a Lizzola per quello sugli sci, mi apostrofa dicendomi “devi venire a farlo a Vertova al Cavlera, ricordati che il Mario è nato lì e tutti gli vogliono bene…”
Grazie Sergio che con il tuo silenzioso esempio ci spieghi quanto sia bello stare al mondo e andar per montagne.
Ehi se vado avanti di sto passo potremmo fare un libro di sti pipotti di inizio e fine gita.
p.s. comunque Sergio aveva ragione, la raccolta fondi per i nostri amici nepalesi è andata davvero bene la location era perfetta, salita, discesa, accoglienza e pranzo finale dalla Roby al Vistrò. Tutto alla grande!