Monte Bianco fatto!
È da un po’ che non ci si legge, ma come ormai avrete capito tutti io e il Simone non è che siamo troppo avvezzi ai social, un po’ se non ci si muove per un infinità di motivi (e sfighe) cosa vi scrivo a fare? E soprattutto di cosa vi scrivo? Ma cosa ancor più vera… a chi gliene potrà mai importare!?
Comunque veniamo a noi: da relazioni e chiacchere varie capiamo che il Monte Bianco è in ottime condizioni, quindi lunedì scorso cerchiamo di organizzarci. Peccato che scopriamo che i due rifugi francesi d’appoggio per la salita dalla cresta Bosses sono tutti prenotati fino alla fine di settembre.
Beh allora ditelo che chi rema contro al nostro progetto sono quelli della lobby dei rifugisti e gestori impianti di risalita! Per fortuna che una guida amica del Simo ci cede 2 sue prenotazioni al Rif. Testa Rossa ed è cosi che domenica mattina con orario di partenza da gitanti partiamo per Chamonix, dove prendiamo il simpatico trenino a Grimagliera, passeggiamo allegramente fino al Testa Rossa dove ho tenuto sveglia tutta la camerata russando come un facocero.
Partiamo per il nostro tentativo andato in porto con successo. Giornata splendida sotto tutti gli aspetti: bel tempo, bella temperatura, vista spettacolare, tanta gente sì ma senza ressa invivibile, neve in condizioni spettacolari da quando si è cominciato a pestar neve, insomma una gitona veramente appagante.
Unica nota dolente il tratto che dal Testa Rossa porta al ghiacciaio nei pressi del rifugio Gouter, una pietraia immonda dove scende di tutto specialmente nelle ore centrali della giornata, quelle che hanno coinciso con il nostro rientro, così non ci piace più, starai anche salendo il M. Bianco ma i rischi sono troppi e non puoi fare nulla per evitarli se non decidere di non salire, ma comunque chi ci dà una mano dall’alto ha provveduto e così possiamo rientrare alla nostra quotidianità con negli occhi ancora lo splendore della vista dalla cima della montagna più alta dell’Europa, ok restando alla geopolitiche pre-caduta del muro di Berlino, ma da casa nostra, dalle nostre alpi il monte Elbrus è lontanerrimo e poi questa è un’altra storia.
Bistari Bistari
Marco, lo Zaffa, Zaffaroni