Ciao Bistari Bistari friends,
io venerdì scorso le mie belle tre righe di chiusura del quinto everesting per Bistari Bistari Onlus, come da ordini degli studiati della comunicazione social, le avevo preparate, ma poi…
Da Pergine Val Sugana mi arrivano telefonate e messaggi che mi dicono che il Silvano Fedel è andato a correre e non è tornato, e che sono partite le ricerche. L’istinto è quello di prendere scarpe e bisaccia e fiondarmi alla ricerca, ma sta maledetta sciatalgia che mi sta riducendo come la volpe del Pinocchio e non mi fa deambulare correttamente, il poco buon senso e soprattutto i rimproveri di chi mi sta vicino, mi consigliano di desistere.
Comincia cosi l’attesa e la paura di rivivere il dolore di dieci anni fa, ma già sapevo e così è stato. Martedì lo hanno trovato e io ho perso un’altra volta uno di quei “complici” insostituibili che lasciano un vuoto incolmabile.
Le cose che accomunano il rapporto tra me e i due supereroi sono un milione, ci siamo trovati per caso ci siamo annusati, pesati, stimati, e sopra tutto letto nello sguardo la necessita di arrischiare il giusto per sentirsi vivi e felici di esserlo.
Oggi non ho proprio voglia di scrivere cazzate senza significato su una gitarella con le pelli servita a ravvivare il mio orgoglio ed aiutare i nostri progetti Nepalesi, giuro che se fossi riccherrimo Kalika me lo finanzierei da solo e non darei più fastidio a nessuno.
Per iscritto non si può neppure bestemmiare.
Su una cosa sola ero sincero quando vi scrivevo che quello con le pelli era l’ultimo everesting che avrei fatto, ma poi gli eventi, il ricordo di quegli sguardi di gente assetata d’avventura, lo stesso sguardo che ho ritrovato nel Matteo, se non ricordo male si chiamava cosi, un ragazzino che mi ha aspettato tutto la giornata al Mirtillo con nonno, mamma e sorellina, che prima Ha fatto chiedere alla mamma di fare una foto insieme e a fine giornata prendendo iL coraggio a due mani è venuto a chiedermi di firmagli l’elastico della maschera.
Io non sono certo un atleta a cui chiedere foto e autografi, e lui sarà stato felice di immagine e firma, ma non sa quanto lo sia stato io di leggere nei suoi occhi la voglia di avventure, quelle vere, fatte di fatica, sudore, fantasia e al lato pratico assolutamente inutili.
Pertanto per rispettare la memoria dei miei fratelli e non deludere le nuove generazione mi rimangio la parola e appena non vestirò più i panni del personaggio Collodiano, sentirete e leggerete ancora delle Nostre incredibili c….e se vorrete unirvi o proporre qualche stramba gita Bistari Bistari è qui, ora però scusatemi per me ora è il momento di continuare a versare lacrime senza nessuna vergogna.
Un grazie a loro, Mario e Silvano, ed uno al giovane Matteo per il suo inconsapevole aiuto
Marco, lo Zaffa, Zaffaroni